A volte non ce ne accorgiamo neppure di quanto il territorio in cui viviamo sia bello, ricco di tesori architettonici, di angoli di natura che, anche nelle città, sanno ritagliarsi spicchi di vita e di profumi. Maurizio Rinaudo è artista attento a ciò che lo circonda, appassionato della purezza del mondo e della natura che ci circonda e dedica questa mostra ai grandi monumenti storici del Piemonte.
Negli spazi della Galleria Millevolti di Torino saranno circa quaranta le opere selezionate insieme a Giorgio Barberis, critico che ha da poco illustrato i lavori di Rinaudo in una splendida monografia che sarà ufficialmente presentata al pubblico durante l'inaugurazione.
Scrive infatti Barberis: "Confidando su intuito ed azione pratica, Rinaudo è pervenuto autonomamente ad un risultato di interpretazione storica al quale, probabilmente, non sarebbe mai arrivato leggendo i manuali di storia dell'arte. Sarebbe stato arduo, infatti, individuare diversamente una forma di koinè, anche se per il solo scopo di trarne linfa vitale per la propria arte, fra due istanze espressive che non sempre, nell'arte italiana del Novecento, si sono manifestate in modo conciliabile.
Da una parte, infatti, è emerso il colorismo d'eredità francese, tendenzialmente espressionista, ma secondo le cadenze, più o meno moderate, che venivano proposte universalmente dall'Ecole de Paris, percepite in diversa misura e riproposte in chiave nazionale dal Gruppo de “I Sei” come dalla Scuola di Via Cavour, per non dire di Filippo De Pisis, con una vena anche visionaria (si pensi in particolare anche ad artisti come Scipione o la Raphael) che Rinaudo ha visto bene di mettere in debito rilievo, trasformandola in un elemento niente affatto trascurabile del proprio repertorio.
Dall'altra parte è avanzato, invece, un Primitivismo di diversa natura, legato alla superiorità della forma disegnata, da un certo momento in poi strettamente connessa alle poetiche del retour à l'ordre. Nel caso italiano, questo primitivismo si conosce nel Carrà di Valori Plastici, post/metafisico, fondatore di un linguaggio di sintesi che ripropone, secondo una lettura aggiornata, l'antico modello di Giotto, un punto di riferiemmo ben preciso. […]

Rinaudo riesce a mettere su uno stesso piano il colorismo d'ascendenza transalpina e subalpina ed il Primitivismo, rivivendoli a modo suo, rimodernandoli e saldandoli in maniera originale e difficImente solvibile, facendo in modo che l'uno coincida con l'altro, e viceversa".

 

 Prof.ssa Paola Sifletto