Verismo e romanticismo caratterizzano l'opera pittorica di Maurizio Rinaudo, il quale si accosta alla realtà con istintivo impeto comunicativo.
Gli scorci paesaggistici sono pagine di lettura che il pittore traduce sulle tele elencando, a volte, anche i particolari per la necessità di polarizzare certe strutture abitative che riportano la festosità del folklore o la storicità dell'ambiente.
I vicoli, le stradicciole, le piazzette preservano stile, gusto e tradizione che Rinaudo vuole lasciare intatti; anzi li pone in risalto con la luce delle stagioni che maggiormente predilige: l'autunno e l'inverno. I boschi, gli spazi campestri, le marine gli suggeriscono l'ampio respiro dei colori di profondità, ed egli li potenzia con distese pennellate; mentre negli ambienti linitati da profili di case o da muri di cinta, la tavolozza ricorre ad avvivare l'atmosfera dando luce ai fiori sui balconi o sui davanzali delle finestre, evidenziando naturalmente le piante rampicanti come motivo di massa arborea.
La solitudine dei luoghi risulta così ingentilita da vezzosi sprazzi di allegria cromatica.
Se egli si attiene a scrutare le cose anche nei particolari o a precisare, con i valori chiaroscurali, la meticolosità dell'attento osservatore, è anche vero che riabilita la razionalità con tocchi estrosi di fantasia e la tavolozza risulta spedita, disinvolta; ne sono testimonianza alcune opere, specie quelle di piccolo formato.
L'esistenza reale delle cose e l'esistenza fittizia delle cose stesse si amalgamano nella trasfigurazione; il pittore alla meticolosità analitica degli oggetti tende a far combaciare l'impressione suggerita dalla realtà carica di emotività e sentimento.
Il suo romanticismo lo sospinge a rimanere fermo a scorci che egli ama per naturale senso di ammirazione e perché li sente vicini al suo animo proclive alla genuinità e alla semplicità dei luoghi non contaminati dal deleterio e ossessivo evolversi del cemento che inalbera strutture architettoniche opprimenti.
Nelle nature morte e nelle figure femminili il suo intento è rivolto a far emergere l'anatomia in modo da non risultare eccessivamente conforme alla realtà, ma sensibilmente amalgamata nella stesura che non elude il senso armonico delle forme. Notiamo che la sua fase di ricerca (come d'altronde è insita in ogni artista) tende a confermare uno stile, a cui Rinaudo apre altre possibilità di sviluppo per evolvere le connotazioni espressive su orizzonti segnico-cromatici orientati ad un arricchimento di valutazioni tecniche e di commisurata peculiarità del colore.

 

Prof. Michelangelo Mazzeo